ROK Cup Winter Trophy - Il resoconto delle gare

Race Report | 27 Feb 2024

ROK Cup Winter Trophy - Il resoconto delle gare

Race Report | 27 Feb 2024

Grande successo per la ROK Cup Winter Trophy, la tappa d’apertura della stagione 2024 del monomarca by Vortex, con un totale di 204 piloti, divisi in sei categorie, protagonisti al South Garda Karting di Lonato del Garda (Italia). Dopo due giornate gare, le finali hanno incoronato i seguenti vincitori: Benjamin Westwood (Mini ROK), Lyuboslav Ruykov (Junior ROK), Andrea Giudice (Senior ROK), Claudio Pagliarani (Expert ROK), Alex Desario (Super ROK) e Marco Tormen (Shifter ROK).


Mini ROK
Un totale di 43 piccoli piloti si contendono il primo titolo in palio della stagione nella Mini ROK.
Le qualifiche di sabato assegnano la pole position ad Achille Rea, autore del miglior tempo di 54.777 secondi nel secondo gruppo. Momcilo Davoust è primo nel gruppo 1 (55.177 secondi) e, per effetto della classifica combinata, si posiziona alle spalle di Rea. Terzo posto per Robert Pulbere, davanti a Leonardo De Grandi, quarto, da Alessandro Nanni, quinto, e da Benjamin Poulsen, sesto. Settimo Jamie Ehrat, ottavo Alberto Masotto, nono Logan Billau e decimo Gustav Christensen. Seguono Victor Gorun, Liam Secall, Augustin Feligioni, Morgan Zammit Azzopardi, Giuseppe Noviello, Alexander Volkmer, Lorenzo Zucchetto, Elias Boullier, Alex Puligheddu, Paul Plattner-Geramb, Mikolaj Gawlikowski, Aleksander Pelikaski, Kacper Kluk, Jan Gardzielik, Andrea Carbone, Thomas Vike Nørve, Johannes Buchhammer, Arvid Svensson, Andreas Drugau, Dominik Wojcik, Jan Chojnacki, Daniel Hakkinen, Eduard Gaschler, Dawid Tyndel, Benjamin Westwood, Ferdinand Bock, Lina Salamanca, Stanislaw Grabowski, Ghazi Almekdad, Jessica Calleja, Anna Makolm, Ernest Molenda e Li Linghan.


Due vittorie e un terzo posto nelle qualifying heat permettono a Davoust di diventare nuovo leader della classifica. Anche Masotto ottiene gli stessi risultati del rivale francese e, dall’ottavo posto, passa al secondo. Nonostante un primo posto sul proprio ruolino di marcia, Rea scende in terza posizione. Nanni vince una manche ed è quarto nella generale, mentre Feligioni rimonta da 13° a quinto. Pulbere, Gorun, Puligheddu, De Grandi e Noviello chiudono la graduatoria dei primi dieci.


L’ultima e decisiva gara del weekend ci offre uno spettacolo da togliere il fiato già a partire dal giro di formazione: infatti, Masotto finisce in testacoda e riparte dal fondo; tuttavia, grazie ad un ulteriore “formation lap”, l’italiano recupera il secondo posto sulla griglia di partenza. Al via, Davoust, Rea e Augustin formano il terzetto di testa mentre Masotto, purtroppo, rimane coinvolto in un contatto con Zucchetto nelle prime curve che lo fa arretrare in classifica. In pochi giri, la bagarre per il comando coinvolge numerosi piloti, finché emergono nettamente quattro contendenti: Davoust, Rea, Noviello e Westwood, quest’ultimo scattato addirittura dall’ottava fila. Nelle ultime curve dell’ultima tornata accade di tutto: Rea attacca Davoust, ma Noviello prova a infilare entrambi; invece, è Westwood a beffare i rivali e a trionfare sotto la bandiera a scacchi. Dal 19° posto sulla griglia di partenza, Billau sfrutta la battaglia del gruppo di testa e, in volata, è terzo, alle spalle del vincitore Westwood e di Davoust, secondo. Noviello e Rea sono rispettivamente quarto e quinto.


Junior ROK
Sono ben 54 i piloti ai nastri di partenza della Junior ROK, altra grande protagonista del weekend.
Nei due turni di qualifiche, il più veloce in assoluto è Nicholas Marchesi con il tempo di 48.484 secondi. Giulio Mazzolini, primo nel gruppo 1, è secondo con un riferimento di 48.617 secondi. Guido Bruno Bidoli è terzo in classifica, seguito da Lyuboslav Ruykov, quarto, da Riccardo Brangero, quinto, e da Antoni Kosiba, sesto. Ettore Sanesi è settimo, Christian Romeo è ottavo, Milosz Smuk è nono e Filippo Pola è decimo. La graduatoria prosegue con Victoria Farfus, Federico Sbarellati, Oskar Hildebranski, Tomasz Cichoracki, Marlon Di Salvo, Marek Piorkowski, Nicolò Carrara, Ksawery Dudkowski, Enrico Pietro Villa, Julia Angelard, Ilias Mitaki, Amelia Wyszomirska, Maxim Becker, Angelo Pecoraro, Oskar Galan, Oliwier Chaopek, Andrea Savoldelli, Iven Ammann, Mateusz Wal, Ioan Tudor Jercan, Jan Michaleczko, Michal Czyzewicz, David Hustiu, Natan Rybczynski, Erik Poulsen, Jordin Mulungi Andersen, Borys Baaszczyk, Alan Jakobiak, Marcin Dokucki, Lena Pichler, Angelina Proenca, Leon Lenartowicz, Leon Larsen, Carlo Pongratz, Marek Lipkowski, Mikolaj Kornijczuk, Pietro Chiesini, Dragos Avasilcutei, Wincent Lewicki, Leonardo Tribioli, Felipe Melo Rabello, Andrea Saccà, Stefano Zamponi e Noah Antonsen.


Le successive qualifying heat confermano la supremazia di Marchesi, bravo a centrare tre vittorie su tre manche in totale. Bidoli vince una gara, ottiene due Top 3 e diventa il primo inseguitore di Marchesi in classifica. Kosiba e Ruykov collezionano entrambi un successo e si piazzano rispettivamente terzo e quarto. Stabile quinto posto per Brangero, con alle spalle Sbardellati, Smuk e Carrara. Mazzolini scivola in nona posizione, precedendo Sanesi, decimo.


Marchesi non spreca la chance di partire dalla pole position: infatti, il campione in carica della ROK Cup Italia conduce la finale fin dalla partenza, ma Kosiba – salito al secondo posto – lo attacca dopo poche curve; il polacco arriva lungo in frenata, ma passa in testa, mentre Marchesi deve cedere una posizione anche a Brangero, superandolo poi prima del termine del giro. Tuttavia, Ruykov diventa il principale protagonista della gara: innanzitutto sottrae il secondo posto a Marchesi, dopodiché raggiunge e sorpassa Kosiba per la leadership. Nelle ultime tornate, Ruykov si difende egregiamente da Kosiba e centra la vittoria. Marchesi, invece, rimane coinvolto in duello con Sbardellati per il terzo posto, riuscendo a precedere il connazionale sul traguardo. Mazzolini chiude quinto.


Senior ROK
Ottima affluenza in termini di partecipanti anche nella Senior ROK, con 45 piloti al via.


Andrea Giudice apre le danze in occasione delle prove cronometrate, facendo registrare il giro più veloce di 47.651 secondo. Danny Carenini, primo nel gruppo 2, con il crono di 46.750 secondi, segue in seconda posizione, mentre Samuele Di Filippo e Patrik Fraboni risultano rispettivamente terzo e quarto in classifica. Franciszek Lassota, quinto, precede Maksymilian Rafalik, sesto, Lorenzo Bedetti, settimo, e Riccardo Cirelli, ottavo. Tra i primi dieci trovano posto Franciszek Czapla, nono, e Riccardo Salemi, decimo. La classifica delle qualifiche prosegue con Luca Perelli, Riccardo Ferrari, Colin Würthenberger, Christian Canonica, Kaloyan Varbitzaliev, Alex Laghezza, Alberto Bernardi, Luca Magnussen, Nicola Marini, Alessandro Giarratano, Ondrej Pikl, Daniele Galbiati, Colin Wazny, Zachary Brandon Taylor, Franciszek Cegielski, Antonio Parlapiano, Lukas Horcicka, Aleksander Ruta, Piotr Protasiewicz, Antoni Makuch, Riccardo Chiodo, Motlekar Ghazy Bin Faizal, Giovanni Polato, Samuele Sottile, Piotr Orzechowski, Richard Nebesky, Kacper Bonder, Emanuele Romanelli, Stefan Brotac, Ewa Banach, Riccardo Frontini, Luis Moser, Laura Siklova, Alicja Olesinska e Luca Luongo.


Grazie a un bottino di due vittorie e un secondo posto, Carenini prende il comando della classifica al termine delle qualifying heat. Czapla ottiene, invece, un successo e si posiziona alle spalle dell’italiano. Lassota è terzo, Di Filippo – che può vantare un primo posto come miglior risultato – è quarto mentre Fraboni è quinto. In Top 10 si piazzano anche Salemi, Cirelli, Barbitzaliev e Bedetti, infine Giudice è decimo: infatti, l’italiano termina due manche davanti a tutti, ma allo stesso tempo colleziona un ritiro nella heat riservata ai gruppi A e C.


Carenini è perfetto al via della finale, subito inseguito dai polacchi Lassota e Czapla. Il duo Carenini-Lassota inizia presto a guadagnare terreno sul resto del gruppo, guidato da Salemi che precede Di Filippo, Czapla e Giudice (quest’ultimo già risalito al sesto posto). Tra i quattro inseguitori, è Giudice a farsi strada: l’italiano guadagna la terza posizione, dopodiché colma il gap da Lassota e lo sorpassa. Giudice fa lo stesso anche con Carenini: prima lo raggiunge e poi gli soffia il comando nel corso del 13° giro. Con un totale di 9 posizioni guadagnate rispetto al via, Giudice festeggia una bella vittoria, accompagnato sul podio da Carenini, secondo, e da Lassota, terzo. Dietro troviamo Bedetti, Fraboni, Czapla e Di Filippo. Salemi, sfortunatamente, si ritira a metà gara.


Expert ROK
Non poteva mancare la Expert ROK, la categoria riservata ai “senatori” della ROK Cup, in questo primo weekend della nuova stagione firmata ROK Cup.


Davide Forè sigla la pole position nelle prove cronometrate di sabato, grazie ad un tempo di 48.518 secondi, e batte i connazionali Claudio Pagliarani e Andrea Moretti, rispettivamente secondo e terzo. Sona Ptackova, campionessa in carica della ROK Cup Italia, si classifica quarta, con Andrea Sorbello e Alessandro Viganò immediatamente alle sue spalle. Paolo Baselli è settimo, Fabio Cretti è ottavo, Luke Joshua Armstrong è nono e Tino Donadei è decimo. Chiudono il gruppo Angelo Ardito, Pavel Müller, Marco Beretta e Marco Nannavecchia.


Al termine delle qualifying heat, la situazione nelle prime tre posizioni rimane invariata: Forè è stabile al primo posto, grazie a un bottino di due vittorie e un secondo posto, mentre Pagliarani, con un successo all’attivo, e Moretti conservano le proprie posizioni alle spalle del polesitter. Viganò soffia il quarto posto a Ptackova, ora quinta, e Armstrong guadagna la sesta posizione, davanti a Sorbello, Baselli e Cretti. Completano lo schieramento di partenza per la finale Ardito, Müller, Donadei, Nannavecchia e Beretta.


Sembra tutto già scritto nell’ultima gara del fine settimana: Forè è subito leader dopo pochi metri, inseguito dal solito duo Pagliarani-Moretti. Tuttavia, le cose cambiano dopo appena due giri: infatti, Pagliarani sorprende Forè e riesce a sopravanzarlo. Proprio questi due sono i piloti più veloci in pista e rimangono incollati l’uno all’altro per il resto della corsa, mentre Moretti non riesce a tenere il ritmo dei connazionali. Grazie ad un’eccellente condotta di gara e senza commettere sbavature, Pagliarani precede Forè al termine dei 18 giri in programma, con appena un secondo a separare i due in classifica. Moretti sale sul gradino più basso del podio, mentre Ptackova si aggiudica la quarta posizione. Viganò, partito quarto, non conclude la prova.


Super ROK
Spazio in pista anche per la Super ROK, la categoria monomarcia più performante della ROK Cup.


Da campione della ROK Cup Italia in carica, Bartosz Grzywacz apre il weekend con la pole position nelle qualifiche di sabato in 46.956 secondi. Domenico Cicognini, vincitore della passata edizione della ROK Cup Winter Trophy, è secondo, a 60 millesimi dal rivale polacco. Brando Pozzi ottiene il terzo posto, Federico Albanese il quarto, il rookie Alex Desario il quinto e Nicolò Coppotelli il sesto. La Top 10 vede inoltre Alessandro Cocozza, Alessandro Zini, Riccardo Martinello e Matteo Berruti. La classifica prosegue con Chiara Bolognini, Sachel Rotgé, Riccardo Cocozza, Simone Donchi, Lorenzo Poletti, Renius Jejdling, Mattia Bernardi, Edoardo Iacobucci, Luca Fiorenti e Lynn Neuhaus.


Grzywacz risulta implacabile nel corso delle qualifying heat: il poleman realizza una serie perfetta di tre vittorie su tre gare in programma. Pozzi termina due volte al secondo posto, posizione che occupa anche nella classifica intermedia. Desario si mette in luce con due Top 3 ed è terzo, seguito da Martinello, quarto. Invece, Cicognini e Albanese si ritirano nella seconda manche e retrocedono rispettivamente al quinto e al sesto posto. Riccardo Cocozza, Bolognini, Alessandro Cocozza e Rotgé completano la Top 10.


La finale di domenica pomeriggio regala numerose sorprese. Pozzi beffa Grzywacz alla prima curva e prende il comando davanti al polacco, mentre, dietro, Martinello si ritira a causa di un incidente. Nei giri successivi, Pozzi e Grzywacz si scambiano continuamente di posizione, poi alla battaglia si aggiungono Albanese e Cicognini. Tra i quattro, Albanese prende le redini della corsa a partire dalla quarta tornata e tiene a bada Grzywacz. A tre passaggi dal termine, il campione della ROK Cup Italia sorpassa l’italiano. Albanese non resta a guardare e, all’ultima curva del giro finale, tenta d’infilare Grzywacz: i due entrano in contatto, Pozzi riesce a evitare Albanese e Desario, in quel momento quarto, che approfitta del caos per vincere al debutto nella categoria. Cicognini taglia il traguardo al secondo posto, ma nel post-gara riceve una penalità di 3 secondi per aver causato un incidente in precedenza e retrocede quinto. Sul podio salgono quindi Grzywacz e Albanese, con Riccardo Cocozza quarto. Pozzi si classifica settimo.


Shifter ROK
Sfide accesissime nella Shifter ROK, la categoria a marce della ROK Cup.


La sessione unica delle prove cronometrate vede in testa Marco Tormen con il miglior tempo di 46.482 secondi. Mattia Limena e Marco Vannini si posizionano alle spalle del poleman, al secondo e al terzo posto. Daniele Demartis ottiene la quarta posizione, seguito da Giacomo Maman, quinto, Marco Chiarello, sesto, e Jurse Kipras, settimo. Spazio in Top 10 anche per Pietro Fioravanti, Samuele Leopardi e Andrea Zemin. Davide Cordera, Alessandro Buran, Elliott Shaw, Louis Binder, Gabriele Bensi, Roberto Manduchi, Riccardo Rigodanza, Manuel Daziano, Michal Bartoszuk, Victor Martin Odin, Massimiliano Pezzucchi, Adrian Labuda, Pietro Gobbi, Edoardo Mormorelli, Ferrando Giacomo Pegazzano, Riccardo Franciosi, Luigi Del Vecchio e Leonardo Saba completano la classifica delle qualifiche.


Nessun errore da parte di Tormen nelle qualifying heat: l’italiano si aggiudica tre vittorie su tre manche e conserva il primato in classifica. Stabili al secondo e al terzo posto sono Limena e Vannini, sempre sul podio in tutte le gare. Solida rimonta dalla decima alla quarta posizione per Zemin, così come quella di Buran dalla dodicesima alla quinta. Leopardi è sesto, Chiarello è settimo, Kipras è ottavo. Demartis scende in nona piazza, infine Manduchi accede alla Top 10.


In finale, Tormen e Limena sono autori di due scatti brucianti dalla prima fila e sono già ai ferri corti dopo aver percorso le prime curve. Il duo italiano, addirittura, accumula subito un buon margine sul resto del gruppo, con Buran terzo, Manduchi quarto, Kipras quinto, Leopardi sesto, Chiarello settimo e Vannini precipitato ottavo. I giochi per la vittoria si concentrano esclusivamente su Tormen e Limena: il primo prova in tutti i modi a guadagnare terreno, ma il secondo resta francobollato al leader della corsa. Tuttavia, nel corso dei 18 giri, Limena non trova lo spunto necessario per passare in testa e a vincere è Tormen, autore così di una performance perfetta. Dietro di loro, Vannini riesce a recuperare la propria posizione di partenza e alza la coppa riservata al terzo classificato. Kipras è quarto, seguito da Buran, Leopardi e Manduchi.

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